Probabilmente hai sempre conosciuto il nostro caro e amato ombrello come uno strumento creato per potersi riparare dalla pioggia, giusto?
Be’, se la risposta è sì, mi spiace deluderti ma…non è così.
Devi sapere, infatti, che i primi ombrelli sono stati realizzati in Cina nel lontano XII secolo con l’idea di proteggersi dal sole e non dalla pioggia, per poi diventare in seguito un segno di nobiltà ed essere portati solo dai reali o gente di corte.
Nell’800, invece, il parasole diventa un simbolo nella storia della moda, insieme al cappello e alla borsa, rappresentando il primo segno dell’emancipazione femminile per essere un accessorio legato alla vita all’aperto e non più domestica della donna.
Infine, Il primo ombrello usato come riparo per la pioggia fa la sua prima apparizione nell’epoca romana, per poi scomparire e in seguito ritornare in Italia alla fine del 500.
Ma vediamo, ora, qual è stata l’evoluzione dell’ombrello nel corso del tempo…
Evoluzione dell’ombrello
Nel corso degli anni, la realizzazione dell’ombrello si è sempre più semplificata, così come la qualità dei materiali impiegati.
Ma l’idea più innovativa la ebbe l’americano Samuel Fox nel 1850, il quale decise di creare un ombrello utilizzando delle semplici stecche in acciaio piegate a sezione a U per poter fabbricare dei punti laterali e pieghevoli.
Il suo obiettivo, quindi, era quello di realizzare un ombrello che fosse più leggero e, allo stesso tempo, molto più resistente, a differenza di quelli di una volta costruiti con canna di bambù o legno.
Ad oggi, comunque, l’ombrello rimane ancora un oggetto costruito in parte da operai ed esperti artigiani, la cui struttura con i punti laterali e pieghevoli vengono realizzati in acciaio o alluminio a sezione a U e uniti all’asta mediante l’uso di molle per poter aprire e chiudere l’ombrello.
Per quanto riguarda la copertura, invece, quest’ultima viene di solito cucita a mano sopra le parti in metallo.
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